Ennesimo film, ennesimo capolavoro (almeno secondo il mio modestissimo parere!). Stavolta però non si tratta del solito film d'azione, di spionaggio, con gadgets ultra tecnologici, donne impossibili ecc... Questa pellicola ha dalla sua parte un pregio non indifferente: il realismo. Qualsiasi cosa è al posto giusto, ogni minimo dettaglio è curato nei minimi particolari e, soprattutto ciò che più colpisce sono le scene di combattimento, girate in modo efficace e veloce.
Tornando alla trama, la pellicola si concentra sulla storia di Jason Bourne (Matt Damon), killer professionista per conto del Governo degli Stati Uniti, il quale in seguito al fallimento di una missione, si ritrova privo di sensi su un peschereccio italiano. Al suo risveglio, troverà due sorprese: 2 proiettili conficcati nella schiena, e soprattutto la perdita di memoria, o meglio amnesia. Da questo momento in poi cominciano le vicissitudini di Jason, che tenterà di ricordare il suo passato ed in più deve anche guardarsi le spalle, poichè l'agenzia per cui lavorava ha deciso di eliminarlo. Quindi doppia fatica: ricerca della propria identità e capire chi lo vuole uccidere e perchè.Mano mano che il film scorre, il regista Doug Liman ci presenta tratti della personalità di Jason, all'inizio volontariamente omessi, per poi portare alla fine lo spettatore e lo stesso Bourne alla soluzione del mistero.
Jason mostra una forte vulnerabilità, sia fisica che mentale nonostante il suo allenamento ed elevata competenza nel "killing business". Infatti a supportarlo nei momenti difficili c'è Marie (Franka Potente), una ragazza piena di problemi e guai conosciuta nell'ambasciata americana, diventata a sua volta "target" dell'agenzia insieme a Bourne. Il film è un mix di azione, sentimenti, gioia e malinconia. A tratti fa riflettere su come possa essere difficile non ricordare la propria identità, il proprio passato, ottenere delle risposte, soprattutto se lo si vuole e le persone che ne sono a conoscenza tentano di cancellarne ogni traccia. Appare anche difficile accettare se stessi ed il proprio passato (Bourne appena appreso che il suo mestiere era il killer, ha una crisi d'identità e non accetta il fatto).
Nel cast troviamo oltre a Matt Damon e Franka Potente, Clive Owen, Brian Cox e Julia Stiles. Da sottolineare è la canzone cult di Moby "Extreme Ways" che chiude il primo capitolo ed il secondo (The Bourne Supremacy) della trilogia di Jason Bourne.
2 commenti:
Visto sabato scorso: davvero bello. Anche se mi sono perso i due film precedenti, sono rimasto con gli occhi incollati allo schermo per tutto il tempo.
Un saluto, doctor.
Ti consiglio vivamente di vedere i due capitoli precedenti, soprattutto il primo, il quale spiega come è nata la storia di Jason.
Grande sexy!
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